Luana e Romano Piazzini

Almeno in due occasioni di mia conoscenza avete dato prova di non temere il cambiamento. La prima riguarda il lasciare uno stile di vita “standard” per un lungo viaggio in barca a vela. La seconda con l’acquisto di un mulino del 1600 in Sicilia, trasformato nella vostra attuale attività.

Come si riconosce quando è giunto il momento per concretizzare un idea? di partire? di mettere in azione le idee, provocando un cambiamento radicale e fuori da determinati schemi?

Per noi il cambiamento è sinonimo di opportunità. Certo, richiede energia, ma ti ripaga in termini di entusiasmo e di evoluzione.

In qualunque attività c’è un’iniziale stimolante fase di sviluppo che dopo un po’ di tempo cede il passo alla routine. A questo punto energia e motivazione vengono meno e si rischia un inevitabile processo di involuzione. È il momento di cambiare.

Nel nostro caso, sintetizzando tutto, a 50 anni è sorto spontaneo stilare un bilancio intermedio della nostra vita. Ci siamo accorti di aver lavorato molto ma vissuto poco. Ci siamo anche chiesti cosa resterà della nostra esistenza. Case, automobili, orologi, telefonini. Lasceremo tutto qui. L’unica cosa che conserveremo sarà la nostra storia, le nostre esperienze, gli incontri, le nostre emozioni.

Ci siamo quindi lasciati sedurre da uno stile di vita più semplice, meno agiato, ma più appagante e abbiamo mollato la presa, abbiamo abbandonato le pseudo certezze che la società ti indica come obiettivi da perseguire, per affrontare l’ignoto.

Una volta presa la decisione di partire abbiamo constatato che i problemi si risolvevano man mano in maniera rapida e semplice. Ne abbiamo dedotto che l’Universo ci stava spianando la via. Finora non c’è stato un solo giorno in cui ci siamo pentiti delle nostre scelte.

Quali sono gli elementi alla base delle vostre decisioni?

Alla base delle nostre decisioni c’è la ricerca di nuovi valori. Nasce il desiderio di liberarsi delle nevrosi tipiche di una società ipertecnologica e iper viziata, basata su tutto quanto é superfluo e banale. Subentra la voglia di tornare all’essenziale, di pace, di solitudine, di semplicità, di contatto con la natura, ma anche la voglia di ritrovare il tempo per sé stessi. Sì, il tempo, perché oltre alla salute e agli affetti, il tempo è una delle tre cose più preziose che abbiamo.

La sabbia scorre veloce nella clessidra della vita.

Sulla base della vostra esperienza, che consiglio vi sentite di dare alle persone che stanno pianificando una nuova esperienza di vita?

Di fissare una data e mantenerla a tutti i costi. Ci saranno sempre mille pretesti per rinviare, non si sarà mai pronti al cento per cento. Non importa, i problemi si risolvono anche strada facendo. L’importante è iniziare.

Vi siete confrontati con pensieri ed esternazioni di terzi che erano in contrapposizione ai vostri progetti? Se si, quale è stato il vostro approccio?

Ognuno fonda le proprie opinioni sul proprio vissuto. È normale che non tutti condividano le stesse idee. Se in buona fede si è convinti delle proprie é giusto che queste, per quanto ci riguarda, abbiano il sopravvento sulle opinioni altrui. L’importante è non aver paura del giudizio degli altri, siamo tutti qui per fare esperienze.

Nel tempo come cambia la vostra attitudine verso il pensiero critico altrui?

Abbiamo il privilegio di poter fare astrazione del pensiero altrui. Siamo padroni del nostro tempo e gli unici responsabili della nostra esistenza.

Le vostre decisioni, e la messa in pratica dei vostri progetti, in che modo hanno influito sulle persone a voi vicine?

Superata la sorpresa iniziale con il passare del tempo tutto si assesta e si adegua alle nuove condizioni del cambiamento. Le persone a noi care sono rimaste vicine e direttamente o indirettamente hanno preso e continuano a prendere parte ai nostri progetti.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Il fascino del viaggio, della scoperta e del cambiamento, continua ad influenzare le nostre scelte di vita. Siamo in fase di progettazione …

Abbiamo fatto nostro il motto “la felicità non è una stazione di arrivo, ma un modo di viaggiare”.

Il Mulino di Chiaramonte

Swiss Private Homestay

www.ilmulinodichiaramonte.com

+39 333 425 90 26

ilmulinodichiaramonte@gmail.com

Contrada Poggio Gallo 9

97012 Chiaramonte Gulfi (RG) – Italia


Gary Clyman

In che modo sei arrivato a creare e insegnare la tua tecnica CHI KUNG?

Ho smesso di fumare pot e bere alcol a 20 anni, a 21 ho iniziato Taekwondo. Avrei iniziato se avessi continuato a bere e fumare? Assolutamente no. Ero depresso e sapevo che la mia vita doveva cambiare, ma non sapevo come e cosa fare. Quindi nel 1972 ho smesso tutto, e smisi di mangiare carne nel 1973.

Cosa c’entra la carne in tutto questo?

Beh, tutti gli altri tizi del Tai Chi o del CHI KUNG, non commentano perché loro mangiano carne, io ho smesso di mangiare carne due anni prima ancora che il mio Tai Chi Master me lo disse.

Non mangio carne perché la carne è densa e ti abbassa la vibrazione.

Secondo me non si è in grado di far cadere il tuo telefono dalla scrivania se mangi carne.

(Si, durante la video Call mentre mi spiegava come faceva fluire il suo Jing vibrazionale, il mio telefono che era appoggiato alla parete si è spostato da verticale a orizzontale verso sinistra cadendo poi per terra!)

Quando ho puntato le mie dita facendo il rumore creando quella vibrazione ed il tuo telefono si è mosso, il rumore che facevo portava la vibrazione che stavo descrivendo.

Le persone non hanno questa abilità. Questa è tutta energia coltivata con la mia tecnica.

La mia tecnica è unica e io sono sempre raggiungibile, via telefono o Skype. Chi vuole mi può contattare facilmente, sempre.

Gli altri maestri? Non riesci nemmeno a raggiungere gli altri, non so se hai già provato a raggiungere altri. Ti evitano perché non hanno nulla da offrire. Io ho il Jing del quale parleremo più tardi: io non ho nulla da nascondere, non ho inventato la mia storia, non ho imparato da Monaci in una grotta, non è stato mio nonno ad insegnarmi, non ho raggiunto la mia illuminazione mentre stavo facendo canoa su un fiume in colombia.

Tutti quanti raccontano una strana storia e io non lo faccio.

Io ho semplicemente praticato da 6 a 10 ore al giorno per i primi 10 anni.

Per fortuna ho imparato a come praticare, molto prima di aver imparato il Tai-chi.

Mi sono iscritto a Taekwondo quando avevo 21 anni, e per fortuna ho avuto uno dei primi 12 maestri che sono stati mandati all’esterno per propagare Taekwondo nel mondo.

Io non l’ho pianificato. Lui ha una scuola e io ero su un bus. Sono sceso dal bus e mi sono iscritto nella sua scuola di Taekwondo. E con il tempo mi trovavo a cena con lui e la sua famiglia fino a 3 o 4 volte a settimana.

Il suo nome era Handjhakwo. Un maestro conosciuto in tutto il mondo, gli ho detto che volevo essere lo studente americano più lavoratore che avesse mai avuto. Perché volevo grande in qualcosa

Lui era un grande! Lui mi ha insegnato e io non ho mai avuto una pausa, e non sono mai stato trattato come qualsiasi altra persona. Ed ho spinto spinto e spinto. Altri hanno fatto i loro test, e io no. Io stavo più tempo in ogni cintura, quelle erano già cinture nere io ero ancora Cintura rossa o Blu, ma insegnavo ai cintura nera. 3 volte mi ha chiamato nel suo ufficio perché dicevano che la mia classe era troppo dura, e gli altri si lamentavano. Mi consigliò di aprire la mia scuola.

Ok ho pensato, allora poco dopo sono andato da un mio amico in una scuola di Tai Chi, un cintura nera di terzo grado. per fare karate e Tai chi.

Il suo maestro di Karate di allora è stato il mio primo maestro di Tai Chi. Così ho cominciato con lui e poi sono stato trasferito ad un altra scuola dopo circa un anno e mezzo. E il secondo maestro è quello che mi ha supervisionato nei seguenti 2 anni e mezzo. Ecco come sono arrivato ad oggi. Ho imparato il come si pratica dal Signor Haan e cosa praticare con il Tai CHI, e di fatto ho praticato giornalmente tutte quelle ore in una maniera organizzata.

Sono entrato nella scuola con un’etica del lavoro, tutti gli altri praticavano 2 o 3 ore al giorno, ma io sapevo che non era sufficiente.

Quando il mio mio maestro chiuse la sua scuola, io imparai Chi Kung da lui, nel suo appartamento.

Questo metodo non veniva insegnato altrove se non al piano superiore nell’appartamento dove mi trovavo con il mio maestro.

Nulla di quello che ho imparato con il Chi Kung era contenuto nel Tai Chi, per il quale ho praticato correzioni con il maestro per un anno e mezzo.

Quando ho imparato CHI KUNG dal mio secondo maestro. Nel 1978 stavo dando fuori piccoli pezzi, ho aperto la mia scuola nel 1979, quindi davo un pezzo a uno un pezzo a un altro, e così non c’era un sistema e non stavo ottenendo nessun risultato. Perché ognuno stava facendo qualcosa di diverso. Poi nel 1983 mi ha colpito l’ispirazione e decidetti di creare un sistema CHI KUNG, perchè non ne esisteva alcuno. E lo feci bene.

Come l’ho organizzato e scritto la prima volta, così è esattamente ancora oggi nei miei video e migliaia di persone praticano, come lo ho creato io, perché se non è rotto, non aggiustarlo.

Perchè come lo ho imparato io, nessun’altro potrebbe mai averlo fatto. Già da studente sapevo che nessuno avrebbe potuto fare quello che stavo facendo.

Così quando ho aperto la mia scuola, ho insegnato esattamente nel modo in cui mi era stato insegnato ma non includeva CHI KUNG, questa era una cosa separata. Ma nel 1983  decisi di separare l’insegnamento CHI KUNG dal resto.

Nel 1993 l’ho messa su video. 1996 ho convertito in DVD esattamente quello fatto in VHS.

Ora si può ricevere il programma via mail.

Quali sono le regole imprescindibili per avere successo con il tuo sistema?

  • Non drogarsi, io sono anche contro la Marjuana seppur sembra tornata di moda.
  • Non consumare alcol: Non permette l’attenzione e la concentrazione
  • Non masturbarsi: è priva di scopo, energia dispersa
  • Meglio non mangiare carne se si punta all’eccellenza, la sua densità abbassa la vibrazione

Ho sviluppato la Daily practice routine che permette in meno di 30 minuti di caricare la propria energia e di vivere in modo completamente diverso.

I giorni in cui pratichi sono migliori di quelli in cui non pratichi, lo stesso vale per le settimane che pratichi, e io faccio 10 ore al giorno ora, e lo faccio da tutta la vita, e sto benissimo.

La ragione per cui io pratico 10 ore al giorno ancora oggi, è perché ho da portare la torcia per tutti coloro che stanno praticando.

I primi passi nel CHI KUNG, ti accorgi che cambia l’energia del fisico, mentre negli altri sistemi si percepiscono piuttosto movimenti senza un contenuto di ordine energetico.

Condensing Breathing

L’inizio di questo sistema è il Condensing Breathing. Che nessun’altro insegna.

Tutti insegnano, calmati, prendila alla leggera, rilassati, …. è terribile.

Il condensing Breathing è quando decidi di diventare il centro dell’universo e succhiare l’energia e non lasciarla uscire, quindi la immagazzini e continuamente generare più succo e non perderlo.

E poi quando fai la circolazione del CHI, fai circolare quello che hai accumulato dal Condensing Breathing. Quindi è tutto in relazione a condensing breathing, che era un segreto al momento in cui l’ho imparato io.

In aggiunta pratichiamo  “Mind training over the structure”, in questo senso la meditazione è separata dalla forma.

Quindi nel mentre si fa il movimento Tai Chi, aggiungere l’allenamento mentale all’insegnamento, non lo fa nessun altro, io sono l’unica persona in America che ha queste conoscenze.

Il problema non è quanto a lungo, per essere capaci in questa tecnica ci sono una manciata di cose importanti: Lo studente giusto, l’insegnante giusto, e poi non abbandonare.

Quale è la differenza tra il CHI e il Jing?

CHI è quello che senti mentre Djing è cosa puoi esprimere.

Il Jing è la vibrazione che trasmetto quando colpisco oppure se intendo fare un trattamento. Quindi il Chi è il risultato del coltivare l’energia e il Jing è la capacità di utilizzare questa energia in una vibrazione trasmessa in modo attivo.

Dapprima immagazzini, comprimi, assorbi, comprimi, carichi e carichi, e poi a questo punto hai la possibilità di esplodere di dirigere la vibrazione.

Il Tai Chi Jing è differente dal Jiing.

Quando faccio i trattamenti alle persone le tocco, mando verso, o succhio fuori, questo è Jing.

Altri potrebbero farlo, ma quello che non possono fare è il Tai chi Jiing che è chiamato Tajing, io posso toccare qualcuno e farlo volare attraverso il locale.

Quando faccio la dimostrazione di questa abilità lo faccio sempre con un muro dietro altrimenti la persona cadrebbe e si spaccherebbe almeno un osso. Li tocco fisicamente ma, lascio fuori una vibrazione. Come un’esplosione che se lasci fuori la vibrazione volano indietroNon devo fare nulla prima di farlo, io giro con questa energia in me sempre. Ci sono solo alcune persone capaci di farlo e sono tutti nel mio gruppo oltre che i miei insegnanti.

Ci sono dei Maestri di Kung Fu che mi hanno colpito e non è successo nulla. Poi li colpisco io, e cadono.

Ho l’abilità di trasmettere un’altra vibrazione.

Quando io colpisco qualcuno posso dimostrare la trasmissione degli elementi acqua, fuoco, metallo, legno e terra .

La sensazione che provano è uno di questi elementi in forma vibrazionale.

Non devo colpirli forte, perché la vibrazione è creata con la mente.

Così se voglio colpire con il fuoco, hanno una sensazione come se stessero bruciando, se colpisco con metallo sentono una penetrazione, con il legno è come venir colpiti da una mazza da baseball, con l’acqua la sensazione e di un’onda potente, con la terra è come un colpo sordo, e collassano per terra.

Cosa intendi quando dici che crei con la mente?

Con la mente crei la vibrazione ma coltivi la capacità della pratica, per dimostrare che i 5 elementi vengono dalla pratica degli elementi.

Così che se li colpisco posso farli sentire in uno di questi modi. Ma al momento di contatto è il momento in cui io scarico esattamente quel preciso “aroma”.

Gold Bell

“Tutti questi pseudo maestri cinesi, quando tentano di colpire gli faccio rimbalzare il colpo, e quando è il mio momento di colpire sono terrorizzati.”

Ho una tecnica chiamata Gold Bell che insegno nel mio programma NEI KUNG, è una vibrazione, posso fare vibrare il mio corpo così che se qualcuno lo colpisce, mi colpiscono come colpissero un ventilatore, se colpisci le ventole del ventilatore e poi vieni respinto e la forza dispersa.

I miei studenti sono in grado di farlo esattamente come lo faccio io.

Io colpivo i miei maestri e loro facevano lo stesso.

Se insegno il metodo “Gold Bell” e colpisco qualcuno, possono tentare di propagare la vibrazione, ma non potranno farlo rimbalzare come sono in grado di farlo io.

La mia frequenza è più alta e più veloce.

Ci sono uomini che sembrano Superman, ma per me non lo sono.

Ho un amico che insegna CHI KUNG DO che è un derivato da Bruce Lee, lui è molto bravo. Nel suo circolo è conosciuto come quello che è in grado di prendere tutti i colpi.

Ma quando lo colpisco io cade per terra come niente fosse.

Master Chang mi ha chiesto se potevo sentire la sua vibrazione, hai visto la mia foto con il vecchietto che mi colpisce alla faccia nel 1982?

Era ad un seminario, mi ha colpito 7 volte e nulla è successo, perché ho fatto rimbalzare la sua vibrazione.

Mi ha colpito allo stomaco poi da sotto in su alla mascella, il mio corpo si è piegato indietro e poi si è raddrizzato di nuovo. Non mi sono fatto male, non mi si sono rotti gli occhiali, non ho fatto un passo indietro, nulla di questo.

E diventai famoso perché fu pubblicato su riviste di Kung Fu almeno 3 o 4 volte.

Emotional Liposuction

Cosa succede quando pratichi il mio Chi Kung?

Quello che ricevi è speranza. Speranza. Speranza è una delle cose più importanti al mondo.

Altre persone non hanno la speranza.

Se non hai speranza sei in difficoltà e se sei in difficoltà, hai problemi.

E tutti al mondo sono in difficoltà.

Non hanno prospettive, non hanno nulla che li contiene come: il merito (deservingness) significa “tu puoi” you can. Se qualcuno ha rancore e amarezza, non hanno alcuna sensazione di merito. deservingness.

Le 4 grandi tematiche che tratto con la Emotional Liposuction,  e che più o meno hanno tutti sono:

  • Abbandono
  • rabbia
  • collera
  • amarezza

Così quando faccio una sessione io tiro via o tratto uno o più di questi temi.

Ora faccio il trattamento online, non serve più venire in presenza, lo posso fare a distanza.

Molto interessante come un punto nel corpo possa essere attaccato a cose emozionali

Quale è il tuo punto di vista su meditazione e focus mentale?

Meditazione è una grande parola e significa tutto.

Io non uso la parola meditazione, perché tutti pensano a non personale, generica, non tecnica.

Tutto quello che faccio io invece è attivo e tecnico, Anche il modo in cui io insegno è differente da quello che insegna chiunque altro.

Tutto quello che devi fare è praticare, tu puoi diventare un grande in questa tecnica.

Io ne sono la prova, perché non sono un talento naturale, non sono atletico, le arti marziali sono una cosa che è risultato che posso fare, ma Chi Kung e NEI KUNG nessuno lo fa.

Ricorda, Il maestro giusto, lo studente giusto, il materiale giusto, e poi devi metterci molto tempo.

Quindi, il perchè io sono diverso da tutti gli altri tipi da Tai Chi, è perchè ho il Jing. Perchè ho connesso la mia vibrazione alla struttura ossea.

“Ho un Commento anche al remote Viewing”

Si è rivolto a me un tizio che lavorava per la CIA sarà stato intorno al 1996

Faceva remote viewing per la CIA, spiando la russia.

Ma al tempo in cui è venuto da me era in burnout.

Ha imparato il mio CHI KUNG ed il mio NEI KUNG per rifornire tutto quello che aveva speso.

Quindi, io sono una trasmittente e non un ricevitore. Lui era un ricevitore prima di venire da me, e non una trasmittente.

Se ne era andato in un luogo a North Wisconsin dove non c’era internet, semplicemente per starsene lontano da tutto.

MOJO

Quindi ca. 25-30 anni fa la gente cominciava a chiedermi aiuto, cominciai a proiettare aiuto, e questo mi trasformò nel “Mojo Man”, così le persone mi assumevano per aiutarli per un problema, per il loro matrimonio, o difenderli.

Ci sono due tipi di Mojo: considerali come dei torpedos 1 attivo e 1 protettivo.

Se qualcuno mi chiama per una protezione, io proietto la mia determinazione personale al di fuori di me per avvolgere la persona che me lo chiede.

Se devo proteggerli da un partner abusivo o un boss abusivo, o qualche brutta situazione in cui si son messi, può darsi che devo attaccare il perpetratore,

Così io sono il Mojo Man perché ho l’abilità di proiettare la mia determinazione all’esterno del mio corpo. Questo è creato tramite il mio Djing.

Poiché ho il Djing non solo ho la capacità di toccare qualcuno e farlo cadere, o toccare un ago di agopuntura e fare fluire la mia forza nel suo corpo, o toccare qualcuno con le dite e fare passare la mia forza attraverso il loro corpo, ma ho anche la capacità di proiettare la mia determinazione all’esterno del mio corpo. Non conosco nessun altro con questa capacità. Anche quando tento di insegnare questo a qualcuno altro, fino ad ora nessuno è stato in grado di riprodurlo, perché non ci mettono 10 ore al giorno.

Con il Mojo non importa in che luogo al mondo qualcuno è, indipendemente da tempo e spazio.

 

Gary Clyman
Skype: Clygar
chikung.com
Clygar@gmail.com
(800)782-4244


Intervista a Enzo Parianotti

Hai scritto due libri e hai sviluppato un concetto che chiami Longebility. Puoi spiegare il percorso che ti ha portato fino a promuovere questo tuo concetto? Qual’è la motivazione che ti mette in moto in questo senso?

Ho lavorato per oltre 35 anni per Swisslife ed ho incontrato migliaia di clienti che volevano risparmiare denaro per sentirsi al sicuro quando sarebbero andati in pensione. Spesso notavo che ciò per cui avrebbero dovuto veramente preoccuparsi era la loro salute e la loro motivazione di vita.

Mi sono così appassionato per il tema del benessere fisico, emozionale, mentale e spirituale nella seconda metà della vita.

Il problema è grande ed urgente.

L’aumento del numero di persone anziane e vecchie (che io nel mio sistema chiamo senior e super senior) ci obbliga a trovare soluzioni per evitare di confrontarci con milioni di anziani tristi, malati, demotivati, ecc, ecc.

Bisogna fare in modo che i senior e super senior siano una risorsa per la società e non un peso da sopportare.

Ecco perché ho fondato Longebility, che promuove idee, strategie e metodi per invecchiare bene, sani, saggi e felici.

Ci troviamo in un continuo cambiamento, in cui l’aspettativa di vita si allunga. Quale approccio proponi in relazione a questo tema?

L’essere umano ha il potenziale di vivere fino a 120 anni.

L’aspettativa di vita media in Svizzera è oggi di 84 anni. Tuttavia l’aspettativa di vita in salute si ferma a 64 anni.

Se si fanno i conti lo svizzero medio lascia sul piatto circa 56 anni di vita vissuta in salute.

E’ una follia, è uno spreco incredibile!

Tuttavia non possiamo aspettarci che siano le case farmaceutiche o il sistema sanitario a trovare soluzioni per una vita lunga sana e felice.

Le case farmaceutiche ed il sistema sanitario hanno forti interessi a tenere le persone in vita, malate, tristi e bisognose, il più a lungo possibile.

Lo so che detta così può sembrare roba da complottista, ma lo sai che in Svizzera s’investe solo il 3% di tutte le risorse per la promozione della salute e ben il 97% per cure e medicine?

Con Longebility, che significa l’abilità di vivere a lungo sani e felici, il mio approccio è quello di far prendere in mano la propria vita alle persone over 50 senza più delegare a nessuno il proprio benessere psicofisico.

C’è tantissimo da dire e fare ed è per questo motivo che offro corsi, video corsi, Coaching e scrivo libri su questo argomento.

Dai tuoi social si vede che sei spesso in giro per il mondo. Attualmente ti trovi in Thailandia a Kho Phan-Gan. Mi hai detto che ci trascorri diverso tempo da più anni. Cosa trovi in quel luogo che non trovi altrove?

Su quest’isola trovo un contesto favorevole per la salute e l’evoluzione. Qui c’è una comunità cosciente “conscious Community”. Qui le persone non sfoggiano macchinoni e non si rimpinzano di cibo nei ristoranti stellati. Qui c’è una vita molto semplice fatta di motorino, infradito, maglietta, succhi di frutta e verdura, cibi locali, scuole di yoga, meditazione, Tantra, ecc, ecc.

Se da noi in Europa il confronto sociale si basa sull’esteriorità (avere) , qui si basa molto di più sull’essere.

Ovviamente anche qui non è tutto oro quello che luccica, ma lo stimolo a vivere sulla base di valori personali e non su valori confezionati ad hoc dalla società è molto più forte. Qui s’incontrano molti senior e super senior sani, saggi e felici.

Quali sono progetti futuri, per te e per gli altri? e cosa ti sprona a realizzarli?

Per il futuro i miei progetti sono soprattutto la mia evoluzione personale e la condivisione con gli altri. Credo profondamente che ognuno di noi è qui sul pianeta terra per contribuire e non soltanto per consumare ossigeno, mangiare e sporcare. Anzi credo fortemente, e ci sono anche molte prove scientifiche che lo dimostrano, che fintanto che le persone contribuiscono all’evoluzione dell’insieme si sentono parte della comunità, hanno un ruolo e quindi hanno una motivazione per rimanere in forma.

Ecco perché il mio motto è che la longevità inizia nella mente.

Quello che mi sprona a realizzare i miei progetti è il fatto che senza una motivazione e senza un senso si è subito vecchi, per non dire che si è subito già morti.

E’ quindi fondamentale trovare il motivo per il quale il creatore ci ha messo sulla terra e fare quello che è previsto che si faccia.

Un ape è felice quando fa l’ape, quando va da un fiore all’altro a raccogliere il polline.

Quando è felice un essere umano?

Quello che cerco di fare per gli altri è affrontare queste domande e aiutare a trovare delle risposte!

Ti definisci una persona spirituale. Cosa significa per te essere spirituale?

L’essere umano è in grado di vedere solo una piccolissima parte dello spettro elettromagnetico. Per usare una metafora noi siamo come un pesce che nuota nel mare senza rendersi conto che si trova dentro l’acqua, che a sua volta si trova dentro una palla sospesa dentro il sistema solare, che a sua volta fa parte di una galassia, e così via.

Per comodità le religioni hanno impacchettato delle interessanti teorie e le hanno offerte come verità a milioni di persone.

Quello che è sotto gli occhi di tutti è che le religioni separano e generano conflitti.

La spiritualità è invece qualche cosa che sta a monte di tutto, che unisce tutto e spiega tutto.

Essere spirituale per me significa essere un pesce che cerca di comprendere l’universo intorno a sé senza fermarsi alle apparenze del mondo materiale.

Pratichi lo Yoga da molto tempo? quali sono i benefici che ti ha dato questa pratica?

Lo yoga è una disciplina millenaria che insegna a essere un pesce che comprende perché si trova dove si trova e cosa può fare per evolvere e diventare consapevole di tutto ciò che esiste nell’universo.

Molti credono che yoga sia soltanto una sorta di ginnastica per essere un po’ più flessibili e un po’ più sani, ma non è così semplice. Lo yoga è un vero e proprio percorso per l’evoluzione spirituale.

I benefici sono sia a livello fisico che a livello mentale e soprattutto per chi, come me, vuole sostenere gli altri a diventare longevi e felici è proprio ciò che insegna lo yoga.

Purtroppo ti si è presentato un evento tragico in giovane età. Dal tuo punto di vista attuale, come descriveresti il percorso che ti ha portato da quel momento all’essere odierno?

Si dice che tempi difficili creino uomini forti. Che uomini forti creino tempi facili e che tempi facili generino uomini deboli. Gli uomini deboli creano nuovamente tempi difficili. E così via!

Si, nella mia giovinezza ho avuto momenti difficili che mi hanno reso forte.

Ringrazio quindi quei momenti e tutte le persone che si sono messe a disposizione per generarli.

Il sentimento dominante in me è appunto la gratitudine.

La vita di ogni persona è costellata di cose buone e cose difficili, poi tocca a ognuno, in base al suo livello di coscienza, selezionare cosa fare delle esperienze vissute.

Nella mia scuola di yoga si dice che chi trasforma le difficoltà in opportunità ha un buon karma!

Come descriveresti ad un bambino, la differenza tra l’essere e l’avere?

Gli direi di immaginare di avere in mano la lampada di Aladino che può esaudire ogni desiderio. Gli chiederei cosa vuole avere? Gli mostrerei che dopo un po’ il fatto di poter avere tutto quello che si vuole non porta più nessun piacere, anzi avvelena.

Gli direi pensa di poter avere un gelato, due gelati, cento gelati, mille gelati, ecc, ecc!

Saresti più contento con mille gelati?

Gli spiegherei quindi che la vera gioia viene dal fatto di avere un gelato e essere capaci di apprezzarlo.

Gli spiegherei che la vita è come un gelato che va leccato piano, piano, apprezzato e che deve essere fatto entro un certo lasso di tempo altrimenti si scioglie!

Longebility Antivirus: Stai lanciando un nuovo prodotto, vuoi parlarne?

Si, grazie Danilo.

Il 23 febbraio lancio un video-corso introduttivo che spiega quali sono i principali VIRUS MENTALI che rendono le persone over 50 infelici. Come ben sai ognuno di noi compie delle scelte basandosi su ciò che crede di essere, sull’immagine mentale che ha di se stesso.  E’ un po’ come se ognuno di noi andasse in giro con una fotografia di se stesso che desidera mostrare agli altri. Ognuno di noi prende delle decisioni per cercare di essere coerente con l’immagine sulla sua fotografia.

Ognuno di noi ha imparato a vivere dai propri genitori, dalla scuola, dalla chiesa e dal suo contesto sociale. Certamente ha appreso tante cose buone, ma anche tante cose strampalate. Tanti virus mentali che generano difficoltà e frustrazioni in tanti settori della vita (famiglia, denaro, amore, sesso, lavoro, amicizia, ecc)

Longebility Antivirus ed i bonus annessi e connessi è uno step importante per riconoscere ed eliminare molti virus mentali che impediscono di vivere sani, felici e longevi.

Le persone interessate possono iscriversi nella lista per accedere all’offerta di lancio e ottenere condizioni speciali e un bonus extra in omaggio.

Ecco il link per accedere e iscriversi sulla lista:  LONGEBILITY ANTIVIRUS


Die-Quelle.ch

Sono iscritto alla “Schweizer Therapeuten platform” presso Die Quelle”, con la quale condivido la visione.

Di seguito un estratto dalla loro Homepage die-quelle.ch

LINEA GUIDA

La fonte (Die Quelle): un luogo di incontro

Comunità e diversità. Osserviamo ogni giorno che le persone possono fiorire e sviluppare il loro pieno potenziale in connessione con gli altri. Alla Sorgente, le persone di ogni provenienza e orientamento sono le benvenute e vediamo le differenze come un arricchimento per la nostra comunità. Vogliamo creare uno spazio in cui tutti si sentano al sicuro, protetti e appartenenti.

Lo sviluppo e la realizzazione di ogni individuo ci sta a cuore.

Umanità. La dignità di ogni singolo essere è la nostra priorità. Vogliamo creare uno spazio di pace, rispetto, accettazione e umanità in cui tutti si sentano benvenuti e possano sviluppare il loro pieno potenziale.

La coscienza crea la pace

Sviluppo della coscienza. Crediamo che lo sviluppo della coscienza di ogni individuo costituisca la base per un mondo più pacifico e giusto. Vogliamo creare spazi in cui tali processi di trasformazione siano alimentati e promossi.

La pace interiore porta la pace nel mondo

sostenibilità e giustizia. Crediamo che lo sviluppo sostenibile della nostra Terra sia possibile solo attraverso la giustizia sociale, la stabilità economica, i diritti umani universali e una cultura di pace. Il nostro obiettivo è contribuire alla protezione delle nostre risorse e alla pace universale attraverso lo sviluppo della coscienza.

Creiamo spazi per i sogni

cooperazione e correttezza. Vogliamo creare spazi in cui ogni persona abbia l’opportunità di scoprire e sviluppare se stessa. Ci impegniamo per una cooperazione e una collaborazione leale e arricchente con i nostri partner. Siamo convinti che ci sia abbastanza per tutti e che tutti possiamo essere vincitori.


Intervista a Mike Stauss

Hai frequentato Ascona per molti anni, quale è stato il più bel periodo per te? E perchè?

Sicuramente gli anni più belli di Ascona sono stati quelli dalla fine anni  70 inizio anni 80 dove c’era questa libertà assoluta di fare quello che si voleva, come si voleva e con chi si voleva.  La gente veniva qui da noi ad Ascona a divertirsi con sette locali notturni e una vita mondana molto intensa, senza dover strafare come si fa oggi, quindi tutto facile e divertente.

I problemi non esistevano, la vita reale era un gioco. Potevi reinventarti  giornalmente. Forse questa visione è  impostazione mi ha dato la base per una vita presa più alla leggera, sognando sempre di essere in quel periodo.

A quale altro luogo sei particolarmente attaccato?

Oltre ad Ascona sono sicuramente molto legato alla Francia del sud con  questo modo di vivere alla francese del tipo “je m’en fout” ,  me ne frego di tutto, faccio quello che voglio, il famoso „Vivi e lascia vivere“ che farebbe bene a tanta gente anche oggi…..

Guardandoti indietro, pensi di poterti dire che sei stato di vivere la tua vita appieno, e di realizzare ciò che volevi?

A parte che non sono mai stato uno che si guarda indietro ma vivo solo per l’oggi o al limite il domani, non ho proprio niente da recriminare,  non ho lasciato in niente giro, il famoso detto “ogni lasciata ė persa” ė stato un “leitmotiv” che mi ha accompagnato per tutta la vita.

Ho fatto,  provato, visitato, mangiato, usato, guardato tutto quello che si poteva e posso dirmi pienamente soddisfatto di come sono andati i miei primi 63 anni.

Ad una giovane persona, quale consiglio di vita daresti?

Un consiglio che posso dare ai giovani di oggi è „Vivi i tuoi sogni, vivi e realizza tutto quello che  vuoi“, metti l’asticella del tuo ipotetico traguardo, di quello che vuoi raggiungere, molto molto in alto, così che anche se non lo raggiungi appieno, avrai veramente fatto un bel pezzo di strada nella vita.

Non lasciare indietro i sogni nel cassetto, non vivere male le tue fantasie e frustrazioni, anche se hai delle visioni diverse del mondo.

Se ti capita la famosa occasione unica che ti può cambiare la vita, prendila al volo, anche se ti obbliga a rivedere tutti i tuoi piani fatti in precedenza togliendoti dalla tua “comfort zone”

La fortuna passa vicina a tutti un paio di volte nella vita, ma solo in pochi riescono a vederla e prenderla al volo.

Anche perché questo vuol dire stravolgere la tua vita da capo a piedi. Per il resto combatti e combatti ancora per i tuoi obiettivi, scendere dal treno in corsa e buttare all’aria tutto si può fare, anche facilmente,ma poi risalire su quel treno ė quasi impossibile.

Quale è la tua ricetta per realizzare un sogno?

Sogna e vivi, sogna ancora e realizza,  ė la mia ricetta ma ė anche l’unica al mondo che funziona, sogna vivi, sogna vivi e sogna,  fino alla fine.

Quanto sono stati importanti i tuoi genitori per quello che hai ottenuto nella tua vita e quello che sei oggi?

Sicuramente i miei genitori mi hanno dato l’imprinting, sono stati quelli che mi hanno modulato e formato per essere quello che sono.

Avevano una visione molto “steineriana” del mondo e questo mi ha dato l’opportunità di sviluppare tutto quello che avevo in testa, le mie fantasie, i miei sogni, senza dover seguire degli schemi stereotipati e ritenuti giusti in quel preciso momento storico.

Eravamo in pieno movimento liberatorio del flower power e questa sicuramente è stata la ricetta vincente, per me ribadisco, non per tutti.

Sei l’unico svizzero ad aver vinto un Emmy Sport Award. Puoi condividere questa esperienza e qualche aneddoto sulla premiazione?

Il 1994 era lo stesso anno nel quale vinse anche Peter Falk, alias il tenente Colombo e Cindy Lauper per il suo video, come pure Helmut Thoma proprietario di RTL in Germania, solo per nominarne alcuni.

La vittoria dell’Emmy Awards con la CBS è stato un punto che chiaramente ha cambiato la mia vita, anche se me ne sono reso conto solo tanti anni dopo. L’avere sulle spalle questa onorificenza così importante nel mondo televisivo e in particolare a quella giovane età,  mi ha favorito notevolmente nella professione.

Vincere l’Emmy in TV ė come vincere l’ Oscar nel mondo del film.

Per me il 94 è stato la fine di una prima parte della mia lunga carriera televisiva iniziata nel 1978,  dove ho lavorato per una quindicina di anni per le varie costituende reti televisive italiane, come Canale 5, Retequattro ecc…ed in particolare per le due emittenti principali americane ABC e CBS, da qui poi ne ė seguita una seconda parte dove ho iniziato a produrre indipendentemente e lavorare come regista freelance, mentre  la terza e forse ultima parte è stata quella di essere assunto dalla  Radiotelevisione Svizzera come regista per vari programmi e giochi televisivi, come pure programmi nazionali tipo l’hockey su ghiaccio e il calcio.

Quindi se vuoi ho avuto tre carriere diverse sempre legate al filo della televisione.

Come spiegheresti ad un bambino la differenza tra essere e avere?

La differenza tra essere ed avere è una differenza abissale. Quello che tu hai,  l’hai accumulato, l’hai trovato,  l’hai guadagnato, l’hai rubato , e oggi ė tuo, ma facilmente un domani te lo possono portare via, lo puoi perdere con investimenti sbagliati, una malattia, un divorzio, una perdita.

Invece quello che tu sei non te lo porterà mai via nessuno, ė dentro di te, e per questo mi dico sempre che mi sento un vero ricco perché  questo è il vero lusso e la vera ricchezza. ESSERE.

Hai un modo tuo di stare con te stesso, e dichiari „di fregartene della gente“. In che senso lo intendi?

La famosa frase del fatto che “io me ne frego della gente e del mondo” ė in parte una maschera un modo di difendermi.

Ho avuto la fortuna di imparare ad amare e amare me stesso, così come sono, e quindi devo dire la verità mi basto, anche come compagnia.

Sono un leone solitario che però  piace stare in mezzo alla gente, ma sempre osservando un po’ dall’esterno, mi osservo molto e mi giudico anche molto severamente.

Cosa ci facevi a Vail in Colorado a fine anni 80?

Ho girato tutto il mondo da solo per lavoro,  nei vari paesi dal Giappone al Canada, dai paesi nordici agli Emirati Arabi, dalla Russia all’America, sempre rincorrendo gli avvenimenti e le manifestazioni mondiali più importanti, dagli sport più svariati ai concerti, anche qui dalla musica pop e rock alla classica e alla lirica e per far questo devi essere oltre che in buona salute e pieno di voglia di metterti in gioco continuamente, anche di mentalità molto aperta e chiaramente plurilingue per comunicare  con tutti, capire i loro “Jokes”, andare a divertirsi come fanno loro, e adattarsi ad una miriade di situazioni belle e brutte che siano.

Ad una festa a Vail in Colorado fine anni ottanta, il signore che mi aprì la porta mi disse: “hello nice to meet you, I am Gerry” e questa faccia mi ricordava qualcuno, era Gerald Ford, ex presidente degli Stati Uniti. A quella festa c’era pure un futuro presidente George W. Bush e la moglie di Bill Clinton.

Hai incontrato talmente tanti personaggi nella tua vita che difficilmente mi viene da farti una domanda su qualcuno in particolare. Quale tratto comune hai notato nelle persone famose/popolari con cui hai avuto a che fare?

Nella mia lunga carriera ho incontrato una quantità enorme di gente famosa e no, o che almeno pensava di esserlo, famosa.

Nel mondo le persone sono tutte uguali specialmente quelle cosiddette pubbliche o famose, perché sono loro che hanno bisogno di noi, hanno bisogno dei media, hanno bisogno di apparire in televisione, in radio.

Se loro sono diventati qualcuno ė grazie a gente come noi che li fa diventare protagonisti.

Qui avrei un sacco di aneddoti su dei personaggi stupendi che potrei citare, però non voglio fare nomi perché poi ce ne sarebbero altrettanti che mi piacerebbe nominare che sono invece delle persone orrende che non meritano neanche di essere citate.

Però è un mondo fatto così,  loro hanno bisogno di noi nettamente più che noi di loro.

 

Per scoprire tutta la storia di Mike Stauss:

Mikestauss.ch

https://mikestauss.ch/scenografia-mia.pdf

www.retro-suisse.ch


L'essere umano utilizza solo il 10% della sua capacità mentale?

È interessante come alcuni film raccontino fatti reali misti a fantascienza, basati su teorie non propriamente corrette, portano con sé un determinato pacchetto di informazioni.

Un esempio è il Film d’azione “Lucy” del 2014 di Luc Besson, che è basato sul mito che l’essere umano utilizza solamente il 10% del suo cervello. Concetto che era già stato affrontato nel Film “Limitless” del 2011 da Neil Burger.

La teoria che l’essere umano non utilizza appieno il proprio cervello è di fatto un vecchio mito, dalle origini incerte. Probabilmente una questione aperta dall’affermazione “stiamo utilizzando solo una piccola parte delle nostre facoltà mentali e fisiche” presenti nel libro del 1908 “The energies of Men” di Williams James professore di filosofia alla Harvard University, nel quale si sofferma anche sul fatto che quando ci si trova in una crisi, dunque al di fuori della propria zona di conforto, si sprigionano energie che prima non erano in azione, dova la crisi è lo stimolo per lo sblocco di un determinato potenziale umano.

Cervello umano e di delfino

Nel Film Lucy, Morgan Freeman interpreta un neurologo che ad un certo punto tiene un discorso dai toni accademici:

Di seguito il testo liberamente tratto dal film “Lucy” di Luc Besson, ed in seguito il link dove è possibile vedere la scena in questione.

…“La vita è cominciata approssimamente un miliardo di anni fa. Abbiamo dovuto aspettare 400 mila anni per assistere alla mutazione delle prime cellule nervose.

Da qui comincia la vita da come la conosciamo. Cervelli e informazione di appena qualche milligrammo. Non è ancora possibile determinare in essi alcun segno di intelligenza. Agiscono più come un riflesso.
Un neurone, allora sei vivo.
Due neuroni, puoi muoverti, e con il movimento cose interessanti cominciano ad accadere.

La vita animale sulla terra risale a milioni di anni fa, ma la maggior parte delle specie usa solo dal 3 al 5% delle sue capacità cerebrali, ma è soltanto quando arriviamo agli esseri umani in cima alla piramide animale, che vediamo finalmente una specie usare maggiormente le sue capacità cerebrali.
Il 10% può sembrare poco ma è tanto se pensiamo cosa abbiamo fatto con esso.

Ora prendiamo un caso specifico. L´unico essere vivente che usa il suo cervello molto meglio di noi.

Il delfino.

Si ritiene che questo incredibile animale usi fino al 20% delle sue capacità cerebrali. In particolare questo gli consente di avvalersi di un sistema di ecolocazione che è più efficace di qualsiasi sonar inventato dall’essere umano.

Ma il delfino non ha inventato il sonar, lo ha sviluppato naturalmente, e questo è il punto cruciale della nostra riflessione filosofica di questa giornata: possiamo dunque concludere che gli umani sono interessati all’ avere più che all’essere?

Per gli esseri primitivi come noi la vita ha un unico solo scopo, guadagnare tempo. E sopravvivere nel tempo sembra anche essere l’unico vero scopo di ciascuna delle cellule dei nostri corpi. Per raggiungere tale obiettivo, la massa di cellule che compone i lombrichi e gli esseri umani ha solo due soluzioni. Essere immortale o riprodursi.
Se l’habitat non è sufficientemente favorevole o nutritivo, la cellula sceglierà l’immortalità, in altre parole l’ autosufficienza e l’autogestione. Al contrario se l’habitat è abbastanza favorevole, allora sceglierà di riprodursi.
In questa maniera, quando muore, trasmetterà informazioni essenziali e conoscenza alla cellula successiva, che le trasmetterà a quella successiva e così via.
Quindi il sapere e l’apprendimento vengono trasmessi nel tempo.”…

Secondo me la misurazione di una percentuale relazionata all’intelligenza e all’uso del cervello, è da ricondurre al meccanicismo, in cui si ha una prospettiva della realtà del mondo fisico basata sulle parti del corpo come fossero parti assemblate, con cui ci si relaziona unicamente con cause e quantità.

Con la conoscenza odierna è possibile distanziarsi da una simile misurazione per entrare in un concetto più semplice e complesso. Quello della coscienza, che è quella parte che la scienza fatica a misurare; si trova al di fuori del proprio spettro.

I limiti della Scienza odierna sono ben spiegati da Rupert Sheldrake nel libro “The Science Delusion”, ma anche in una sua famosa presentazione TED che è ormai da considerare un classico.


Joan Armatrading

Album: Consequences, 2021

Brano: Better Life, scritto da Joan Armatrading

Tutto quello che vuoi per tutti

Una vita migliore, una vita migliore

Tutto ciò che vuoi dall’amore

È l’amore migliore, l’amore migliore

E tutto ciò che vuoi da me

È quello che ho da dare

Essere semplicemente chi sei

Significa una vita migliore, una vita migliore

Alcune persone siedono nella loro torre d’avorio

Con il tocco di Mida, il tocco di Mida

Una parola gentile ha più potere di guarigione

È preziosa, più preziosa

Guardate dentro di voi

Rendi i tuoi pensieri i migliori

Tutto ciò che devi essere

È un drogato d’amore, un drogato d’amore

Il cambiamento può guarire il mondo

E tutto ciò che devi fare è cambiare te stesso

Ci sono regole per una vita migliore

Non vivere con odio, vivi positivo

Sorridi molto e il mondo sembrerà buono (Sorridi molto)

Il tuo viso felice ti guarda indietro

Non paragonarti

con tutti gli altri

Vivi la vita che ami

Per una vita migliore, una vita migliore

Il cambiamento può guarire il mondo

E tutto ciò che devi fare è cambiare te stesso

I ricordi possono durare per sempre

Ricordate quanto è breve la vita

Pianifica come godertela

Siate felici, siate felici


Intervista con Paul O'Connor

Paul O`Connor ha studiato architettura, è Trainer in Controlled Remote Viewing (Percezione a distanza), applica tecniche di energia psicologica come EFT/TAT/GSH/Z-Point Access/NPA, Lavora con start-up imprenditoriali, organizzazioni, gruppi e individui per sviluppare la loro Intelligenza Intuitiva, utilizzando tecniche uniche di problem-solving creativo e di pensiero strategico, per scoprire i punti ciechi, rimuovere i blocchi mentali, liberare il pensiero creativo e prendere decisioni migliori.

1. Quando ha iniziato il tuo viaggio con la CRV (Controlled Remote Viewing), l’insegnamento di percezione remota di Lyn Buchanan?

Nel 2004 ho letto un libro intitolato Psychic Warrior (David Morhouse) che raccontava la storia di un’unità di spionaggio psichico creata dall’esercito statunitense negli anni ’70, perché aveva scoperto che i sovietici (URSS) avevano sviluppato tecniche psichiche e le usavano per spiare gli americani. All’epoca, l’esistenza dell’unità era così segreta che le voci sulla sua esistenza erano come un mito.

Nel 1995, dopo lo scioglimento dell’unità, il progetto fu declassificato dal Presidente Bill Clinton e le persone che ne facevano parte, ormai in pensione, furono autorizzate a parlarne, a scrivere i loro libri e a offrire formazione al pubblico.

Dopo aver fatto alcune ricerche e aver individuato due istruttori, nel 2006 ho inviato un invito via e-mail al maggiore Paul Smith e a Lyn Buchanan, invitando entrambi a venire in Irlanda per tenere un corso di formazione CRV. Lyn Buchanan ha risposto per primo e, nel 2007, è venuto a Dublino, in Irlanda, e ha addestrato 12 persone, me compreso, al CRV di base. Nei due anni successivi, ho riportato Lyn in Irlanda per offrire corsi di formazione più avanzati di CRV intermedio e CRV avanzato, e oltre.

2. Ricordi quando hai ottenuto i primi risultati, cioè quando hai capito il potenziale di questo metodo? Cosa è successo e cosa hai provato?

Mentre facevo ricerche sulla visione a distanza, ho trovato online del materiale che cercava di spiegare come si fa. Come formatore/organizzatore ho invitato alcuni amici a provare questa tecnica.

Ho chiesto a un altro amico di scegliere una storia da un giornale irlandese e di metterla in una busta sigillata (in modo che io e il remote viewer non sapessimo di cosa si trattasse).

Sebbene non avessimo una formazione formale, portai il mio primo amico attraverso il processo e incominciò a descrivere l’odore di fumo e l’odore di plastica bruciata, come se lo sentisse davvero. In seguito abbiamo aperto la busta e siamo rimasti entrambi stupiti nel leggere la notizia di un incendio in una fabbrica che produceva plastica acrilica!

Ricordo di essermi chiesto: “Se questo è ciò che possiamo trovare senza una formazione formale, quanto potremmo migliorare se ricevessimo una formazione formale?”.

3. Da quando sei un trainer riconosciuto da Lyn Buchanan, che tipo di esperienza ti ha dato insegnare?

Dopo essermi formato con Lyn tra il 2007 e il 2009, ho iniziato a insegnare la tecnica CRV ad altri, per poterla comprendere meglio io stesso. Se volete imparare e capire veramente qualcosa, insegnatela agli altri. I vostri studenti saranno i vostri migliori insegnanti!

Nel 2010 ho partecipato alla conferenza dell’IRVA (International Remote Viewing Association) a Las Vegas, dove ho tenuto una presentazione su come le emozioni e le reazioni emotive influenzano la qualità e lo standard della visione a distanza. Dopo la mia presentazione, Lyn è venuto da me e mi ha detto che probabilmente capivo la visione a distanza meglio di chiunque altro nella sala e che avrei dovuto iniziare a formare formalmente i miei studenti. Così tornai in Irlanda e iniziai a creare e organizzare i miei corsi di formazione, utilizzando però i manuali di formazione di Lyn.

4. C’è una particolare sessione di Remote Viewing che hai fatto e che vorresti condividere?

Ce ne sono state tante, alcune delle quali non posso condividere perché sono state realizzate per clienti privati o nell’ambito di progetti di gruppo (anche per persone scomparse).

C’è un vecchio video online in cui ho lavorato per la prima volta con la telecamera. Faceva parte di un progetto per l’artista Karen Russo, che voleva esplorare la possibilità che uno spettatore remoto potesse “vedere” le sue opere d’arte:

5. Perché consiglieresti di imparare la Percezione Remota Controllata?

Non vi farà diventare “sensitivi”, ma arriverete a una comprensione personale molto più profonda di voi stessi, di ciò che siete e di ciò che siete veramente capaci di fare, come esseri umani.

6. Ci sono aspetti particolari per i quali non si dovrebbe imparare il CRV (Controled Remote Viewing)?

È uno strumento e, come tutti gli strumenti, può essere usato nel bene o nel male. Il proprio ego e la propria bussola morale ed etica influiscono su ciò che si decide di farne o per cosa usarlo.

7. In passato hai creato una presentazione intitolata Paul O’Connor: Psicologia energetica e Remote Viewing controllato – YouTube. Cosa ti ha spinto a farlo?

Ha fatto seguito alla mia presentazione all’IRVA del 2010, per cercare di spiegare ai Controlled Remote Viewers come le emozioni possono influenzare il loro lavoro e offrire modi per gestire le loro reazioni emotive. In altre parole, per dare loro un maggiore autocontrollo sul proprio lavoro (che è il significato di Controlled in CRV).

8. In passato, ti sei recato all’estero per applicare la Tecnica della Libertà Emozionale EFT (Emotional Freedom Technique). Puoi spiegarci qualcosa di questa tecnica e cosa ha fatto per te? Che rapporto ha con la Remote Viewing?

La risposta a questa domanda è (i) troppo grande e (ii) molto al di là dello scopo di CRV. Suggerisco che la risposta alla domanda 7 risponda anche a questa. Guardate il video!

9. Ci sono altri argomenti di cui vuoi parlare?

Non aspettatevi che, imparando a visualizzare a distanza, (i) salverete il mondo, (ii) troverete la cura per il cancro o (iii) troverete i bambini scomparsi, così come insegnare a un poliziotto come allacciarsi le scarpe lo renderà un super-poliziotto!

La visione a distanza è semplicemente una tecnica per cercare di trovare informazioni, auspicabilmente utili, quando non si hanno altri mezzi per trovarle! Funziona meglio quando viene utilizzata come parte di un processo di raccolta di informazioni più ampio. Non è perfetta.

Usatela per trovare voi stessi, prima!


Intervista con Angela Dellafiora Ford sulla Sensitività

Alcune persone non credono alla possibilità di accedere alle informazioni attraverso le percezioni extrasensoriali. Cosa ne pensi?

Spesso le persone non credono alla possibilità di accedere alle informazioni attraverso l’ESP (Percezione extrasensoriale) perché va contro il loro sistema di credenze. I genitori, le scuole o le chiese non ci insegnano a credere nell’ESP. Non ci viene insegnato come utilizzare l’ESP. Quindi, quando uno inizia ad aprirsi e ad esprimere capacità ESP, può disturbare le persone perché possono avere paura dell’ignoto. Spesso si dice che le capacità di percezione extrasensoriale sono negative. Si parla di energie oscure. È triste, perché ho conosciuto molte persone che possedevano il talento di utilizzare l’ESP, ma si sono tirate indietro per paura. Avrebbero potuto aiutare se stessi e molte persone.

La prima cosa che consiglierei a chi inizia ad avere capacità paranormali è di iscriversi a un corso o a una scuola ESP, in modo che qualcuno possa guidarlo nella giusta direzione.

Ci sono persone che non hanno accesso alle informazioni, o ci sono percentuali o modi diversi di essere sensitivi?

Esistono diversi modi di essere sensitivi. Io chiamo questi modi metodologie o modalità diverse. Io faccio scrittura automatica, che è anche chiamata channeling. Ho difficoltà con l’uso del pendolo, ma conosco una donna che è eccellente con l’uso di tale strumento e riesce a trovare qualsiasi cosa. Ci sono dei transcanalisti in cui uno spirito entra nel corpo di una persona e dà informazioni a chi le desidera. Alcune persone accedono alle informazioni attraverso i tarocchi, altre attraverso le rune. Le persone usano anche la visione a distanza per accedere alle informazioni, e ci sono diverse metodologie di percezione a distanza. Non credo che sia importante il modo in cui una persona accede ai dati. Indipendentemente dalla procedura o dal metodo che scegliamo per lavorare, la cosa fondamentale da ricordare è che il cervello funziona allo stesso modo nell’accedere alle informazioni attraverso la percezione extrasensoriale.

Credo che le persone non abbiano accesso alle informazioni perché non le vogliono. Le persone possono essere addestrate all’ESP e spesso possono imparare da sole. Le persone possono leggere libri sull’ESP e comprare tarocchi, rune e pendoli per accedere alle informazioni attraverso il paranormale. Dipende tutto da ciò che una persona vuole o desidera.

Ho molti familiari e amici che non sono sensitivi e non si preoccupano di esserlo. Mi relaziono con loro su altri livelli. Non parlo del mio lavoro perché non sono interessati. Non impongo loro ciò che faccio o in cui credo. Tutto si riduce a ciò che una persona vuole dalla vita.

Mi capita spesso di entrare in contatto con persone che non sanno come gestire la loro sensibilità verso un mondo immateriale, nel senso delle percezioni che ricevono.  Tu, che è una sensitiva naturale, quali consigli ti senti di dare a queste persone?

Può essere difficile parlare con qualcuno che non sa come gestire la propria sensibilità.
Spesso le persone sono spaventate e bisogna rassicurarle sul fatto che le informazioni sul mondo immateriale possono essere positive. Si possono aiutare e guarire le persone. Mi piace sapere come ricevono le informazioni, così posso consigliare loro un libro o insegnarglielo. A volte le persone hanno un grande ego e hanno bisogno di imparare le cose in modo indipendente. Mi piace guidare le persone verso una formazione formale. A volte le persone hanno bisogno di capire come comportarsi quando ricevono informazioni per gli altri. Non si può semplicemente avvicinarsi a qualcuno in un ristorante e dare a un estraneo le informazioni che ha captato. A volte le persone sono sensitivi negativi e danno informazioni negative, oppure amano consigliare alle persone come vivere.

Annie Jacobsen, Angela Dellafiora Ford, Dale Graff, Jim Dykstra,-U.S. Senate Intelligence Committee. (Foto Twitter-Annie Jacobsen)

Molte etichette descrivono tecniche e metodi per gestire in qualche misura le percezioni extrasensoriali. Dopo molti anni di esperienza nei servizi segreti e nel tuo lavoro personale, qual’è il tuo punto di vista?  È necessario utilizzare metodi particolari?

Siamo solo umani.  Ci piace etichettare le cose, quindi abbiamo creato e dato un nome ai metodi.  Ne abbiamo bisogno come esseri umani.  Non credo che i metodi debbano essere usati per forza.  Conosco persone che possono leggere psichicamente le persone solo guardandole.  Ricordo che una volta, in una riunione con i senatori del Congresso degli Stati Uniti, si discuteva di metodologie per spiegare l’ESP.  Il mio capo disse che non sappiamo come funziona l’ESP e che potete chiamarla come volete.  Ha detto che tutto ciò che sa è che succede qualcosa quando entra in una stanza per lavorare a una sessione di percezione a distanza.  Non sa cosa sia questo qualcosa e non sa come chiamarlo.  Ma qualcosa accade.

 

I bambini hanno maggiori probabilità di essere sensibili.  Qual è stata la tua esperienza in giovane età?  C’era la necessità di chiudere o nascondere la propria sensibilità?

Da piccola ho avuto molte esperienze extracorporee.  Si inizia a nascondere la propria sensibilità quando si inizia la scuola e si deve imparare.  I bambini imparano a pensare in modo lineare.  Inoltre, c’è una profonda consapevolezza che non si può parlare delle proprie capacità con gli altri.

I momenti della mia vita in cui ero più sensitiva erano quelli in cui avevo poco o nulla da fare.  Non ero sensitiva se ero occupata a leggere e a studiare per un esame scolastico.  Erano i momenti della mia vita in cui ero più rilassata e non stressata.

 

Qual è stato il beneficio che ti ha portato il tuo dono psichico?

Penso che la capacità di aiutare a rasserenare la mente delle persone.  La capacità di insegnare alle persone a raggiungere il loro potenziale psichico.

 

Qual è stato lo svantaggio che ti ha portato la tua sensitività?

La sensazione di essere sola per la maggior parte del tempo.  Il senso di non appartenenza.


Locarno Film Festival #74

Ho partecipato al concorso internazionale di idee per il poster del Film Festival di Locarno #74. Ecco il testo e le immagine che ho realizzato per l’occasione.

Punto di vista dell’immagine

L’imagine sul poster è vista da una prospettiva dello spettatore, che vede un immagine onirica e
simbolica, o come ambientata in realtà digitale, con il focus sulla presenza del pubblico.

Il Pubblico

La storia del festival affascina da 75 edizioni tutte le persone che vi partecipano.
75 spettatori sono al centro della dinamica e ognuna delle persone presenti simbolizzana una delle
edizioni del festival del passato, coloro che hanno partecipato alal realizzazione, i festivalieri, gli
sponsor.
Nuova gente di edizione in edizione, ogni anno interessati all’essenza espressa in una prospettiva
attuale di ciò che si può visionare, di come i film sono cambiati.

La piazza

Il culmine del festival è la piazza, nella sua apertura al cielo, all’aria aperta al buio. La città di
Locarno.
Un giovane pardo fa da proiettore. Proietta la sua luce sullo schermo, dove si esprime come un
pardo #75 più maturo. Il pardino rapresenta l’essenza del festival che rimane sempre attuale, ma
trova la sua manifestazione in una continua evoluzione in ogni edizione in una nuova prospettiva.

La Luce

La luce è un archetipo, un simbolo universale, è composta da fotoni si esprime in onda o particella
a dipendenza della presenza di un osservatore.
Anche il Festival di Locarno è luce, e non sarebbe percepito senza osservatore.
La luce è dinamica.
L’immagine non viene percepita tra il pardino proiettore e lo schermo, neppure tra lo schermo
stesso e gli osservatori/spettatori.
Da una parte il festival proietta la sua luce sullo schermo che la rifrange sul pubblico presente.
L’influenza del festival sul pubblico ha una importanza sociale e culturale, e per mezzo della
cinematografia, permette ad ogni singolo individuo di confrontarsi con altre prospettive, punti di
vista, situazioni, con le quali altrimenti non avrebbe modo di confrontarsi.
La sua essenza, il suo essere, in una manifestazione internazionale dove l’integrazione della
modernità si abbina all’essenza tradizionale del festival.
Nell’altro senso l’entusiasmo della gente rifluisce sullo schermo, e rifranto va su quello del piccolo
pardo, essenza del festival, come di una retrospettiva. Dare e prendere, all’unisono, in una
dinamica bidirezionale.

Fiat Lux! #Locarno75

Lo spirito del Festival è lo spirito di luce, è un gioco di luce nell’ombra, che dalla sua essenza
illumina lo schermo e il pubblico in un atmosfera magica, che si crea grazie svolgimento del
festival, molto presente eppure così effimero.